Fermato e rimpatriato: la ‘Iena’ Pelazza espulsa dal Marocco
Per quasi ventiquattro ore è stato sotto il controllo diretto della polizia marocchina. Ha dovuto consegnare agli agenti tutto ciò che aveva con sé – telefoni, telecamere, nastri – e ha dovuto assistere impotente all’arresto del suo traduttore. Quindi è stato accompagnato all’aeroporto ed è stato rimandato a Milano.
Esperienza da dimenticare per Luigi Pelazza, inviato de “Le Iene”, che durante un viaggio a Marrakech ha dovuto fare i conti con i controlli della polizia nazionale.
“Sono in Marocco. Mentre stavamo girando un servizio sulla prostituzione minorile, la polizia, che ci ha seguiti, ha fatto irruzione nella casa in cui stavamo facendo un’intervista, ha arrestato il nostro interprete e portato me e il mio autore Mauro Pilay in Prefettura – ha scritto Pelazza sul proprio profilo Facebook -. Ci hanno sequestato i telefoni, preso tutto quello che avevamo registrato e ci hanno vietato di fare telefonate e anche di contattare l’Ambasciata. Volevano anche farci firmare dei fogli per assunzione di responsabilità ma non abbiamo firmato nulla”.
In un video postato su Facebook poco prima del decollo dell’aereo che li ha riportati in Italia, l’inviato Mediaset ha trovato anche il tempo per sorridere: “La cosa bella è che abbiamo finito il pezzo un giorno prima. E quindi possiamo tornare a casa”.