PizzAut, nutriamo l’inclusione
L’idea di creare la prima pizzeria gestita tutta da ragazzi autistici è di Nico Acampora, papà milanese di un bimbo di otto anni affetto da una grave forma di autismo. La sfida più dura, è quella di trovare i fondi sul web per aprire quella che in codice chiamano PizzAut. Il crowdfunding andava a rilento fino all’intervento di personaggi noti come Kekko Silvestre dei Modà e dell’ex premier Renzi: in poco tempo 13 mila euro raccolti (su 60 mila necessari).
L’idea di Nico e di altri genitori coraggiosi è quella di creare un luogo apposito, in continuo contatto con il mondo. Un posto dove i ragazzi autistici siano il più possibile indipendenti.
I ragazzi inseriti nel progetto faranno un percorso di formazione gestito dalla cooperativa La cascina bianca. Con la psicologa Simona Ravera, esperta di autismo, i genitori hanno individuato le mansioni che si possono affidare loro in una pizzeria. Possono preparare l’impasto, condire le pizze, magari riuscire a infornare e accogliere in sala.
Sarebbe un luogo slow, per rispettare la tranquillità di chi mangia e i tempi di chi ci lavora.
Almeno all’inizio PizzAut potrebbe dare lavoro a quattro o cinque ragazzi autistici, oltre al personale esperto.
>> Per sostenere il sogno di Nico e PizzAut, il sito ufficiale