Oggi è il World Aperitivo Day
Oggi è il World Aperitivo Day, la giornata mondiale dedicata a uno dei simboli più iconici dell’Italian lifestyle: l’aperitivo. Secondo i dati emersi dalla ricerca condotta da CGA by NIQ per Aperitivo Festival 2025, all’aperitivo non si rinuncia. Anzi. Il 77% , ovvero 3 intervistati su 4, ama concederselo nei bar diurni (39%), nei cocktail bar o locali dedicati (34%), seguiti da enoteche , trattorie e discobar (15%), ristoranti (13%) pub e birrerie (10%).
L’attenzione all’abbinamento è una caratteristica imprescindibile nella selezione della destinazione. Insomma, l’esperienza di un buon drink va di pari passo con la ricerca di una proposta culinaria all’altezza, tanto che l’85% del campione intervistato ammette di considerare importante la proposta di abbinamenti con il cibo . Si guarda al km 0 , alle certificazioni come la DOP , al territorio, alla cura nella preparazione che parte dalle materie prime. L’importanza dell’offerta gastronomica nella golden hour supera perfino l’attenzione alla qualità del bere (41% di fan del cibo contro il 38% di fan del drink nel criterio di scelta del locale).
Inoltre, 4 persone su 5 (81%) sono disposte a pagare un sovrapprezzo per una lista di prodotti e antipasto premium durante l’aperitivo. In particolare, il 45% sarebbe pronto a spendere fino a 5 euro in più, il 44% tra i 5 ei 10 euro, e il 12% oltre i 10 euro.
Le parole chiave di quest’edizione? Leggerezza , qualità certificata e abbinamento premium . Queste le tre chiari direttrici verso cui il settore si sta orientando, come emerso da Aperitivo Festival 2025 a inizio maggio, l’evento che dal 9 all’11 maggio ha catalizzato Milano sulla sede dedicata a uno dei riti più amati dagli italiani. Un giro d’affari, quello dell’aperitivo, che solo in Italia vale 4,5 miliardi di euro e che negli ultimi sei mesi ha visto un cambio di rotta verso nuovi orizzonti no e low alcol , allargando la rosa dell’offerta drinks a birre e vini 0% alcol, mocktail e ready-to-drink analcolici o bassa gradazione alcolica, tutte proposte G en Z-approved.
L’APERITIVO È POLIGLOTTA E FA IL GIRO DEL MONDO: LE TENDENZE INTERNAZIONALI SI FONDONO CON LA TRADIZIONE ITALIANA
Se nei bicchieri dominano spritz, bollicine, birre artigianali e gin botanici, nei piatti è il prodotto DOP, a Km 0 ad essere valorizzato dal popolo degli Aperitaster, coloro che oltre al piacere del momento di convivialità ricercano in un locale abbinamenti food & drinks a regola d’arte. Ma non solo in Italia, anche all’estero: l’aperitivo è un trend sempre più apprezzato fuori dai confini nazionali e oltreoceano, che sta vivendo una vera e propria wave di internazionalizzazione , con tanto di scuola da parte di chi della materia se ne intende.
È il caso di Aperitivo Academy , il programma formativo inedito di Aperitivo Festival rivolto agli operatori del settore, che tra il 9 e l’11 maggio a Milano ha raccolto all’appello 25 bartender internazionali , presenti grazie al supporto di ICE – Agenzia. Dall’Austria agli Stati Uniti, passando per Canada, Croazia, Cina, Francia, Hong Kong, Macedonia del Nord, Malta, Regno Unito, Germania e Ungheria, ogni Paese ha portato nel bicchiere la propria visione contemporanea dell’aperitivo.
Dal miso giapponese al guaranà brasiliano, dal Negroni austriaco al pairing macedone, l’aperitivo si reinventa ovunque, ma resta fedele a sé stesso: come recita il Manifesto, “la qualità dell’Aperitivo è misurata non tanto dalla quantità del drink e del food somministrato, quanto dalla qualità dei prodotti che lo compongono, che almeno al 50% devono essere made in Italy e filiera tracciata.”
C’è chi, come Isabella Lombardo, bartender di Vienna, ha raccontato con ironia come in Austria il vino si misceli ancora con la tonica, in stile panaché, ma stiano crescendo l’interesse per i drink d’autore ei grandi classici italiani, come il Negroni (e il suo “sbagliato”).
Dalla Macedonia del Nord , l’aperitivo conquista anche per la sua capacità di ridefinire le regole della tavola: “Da noi ogni bevanda ha un suo momento preciso, ma stiamo imparando l’arte dell’abbinamento con piatti più leggeri”, spiega la mixologist Maja Tacheva .
In Polonia , l’entusiasmo è tutto social: “Ci piace l’aperitivo perché non è solo bere o mangiare, ma stare insieme e ridere. Nessuno vuole perdersi il momento stando chiuso in cucina!” racconta il presidente della Polish Bartenders Association Piotr Sajdak . E mentre il vino si fa strada, resta forte l’identità nazionale: “Amiamo la vodka, ma l’aperitivo ci sta insegnando a bere con piacere e moderazione”.
Negli Stati Uniti , intanto, è boom di charcuterie board – taglieri di salumi e formaggi made in Italy – spritz e cocktail a tema tricolore: un’estetica di italian style pop che spopola su TikTok e tra i foodies di New York e Los Angeles, dove l’aperitivo è diventato il nuovo brunch.
Dal Giappone arriva la tendenza più raffinata: l’ umami – quel “quinto gusto” saporito e profondo – entra nei cocktail grazie a ingredienti come miso, salsa di soia, pomodoro fermentato, funghi e kombu.
Alessandro Cogoni , premiato bartender italiano, ne dà un’interpretazione magistrale con il cocktail “Gocce di Sera” , un infuso sofisticato a base di Cream Sherry al burro di miso, Tio Pepe, Campari, Vermouth rosso. Il risultato? Un drink che fonde innovazione nipponica e spirito italiano, perfetto per un aperitivo dal carattere meditativo e umami.
Dal Brasile e dall’intero Sud America , con il bartender Alexandre Serignolli D’Agostino , arriva un’ondata colorata e vibrante. L’aperitivo si vive all’aperto, tra musica latina, energia conviviale e sapori fruttati ad alto impatto sensoriale. L’aperitivo ama Mezcal e Tequila . Non piacciono solo a bartender e mixologist sempre alla ricerca di nuovi sapori e combinazioni, oggi i consumatori sempre più raffinati e curiosi chiedono preparazioni che profumano di Caraibi e Sud America. Bevande come il Paloma e il Mezcal Margarita stanno guadagnando popolarità, complice il progressivo aumento delle vendite in Italia.