Addio a Dario Fo
Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura nel 1997, è morto a Milano all’età di 90 anni. Da 12 giorni era ricoverato all’ospedale Sacco.
Figlio di un ferroviere, ha avuto una straordinaria carriera artistica culminata con il Nobel, con un sodalizio di oltre cinquant’anni con la moglie Franca Rame (scomparsa tre anni fa). Con lei, dopo gli studi a Brera, fonda la compagnia Fo-Rame e, negli anni della contestazione, comincia l’avventura del teatro autogestito, con una forte connotazione politica, andando a recitare nelle piazze e nelle fabbriche. La sua straordinaria carriera di autore, attore, scenografo gli vale il massimo riconoscimento nel 1997, acclamato all’estero ma contestato in Italia da chi lo riteneva un “giullare” o un “comico”.
La vita artistica di Dario Fo e Franca Rame si lega indissolubilmente all’impegno politico. Del 1970 è “Morte accidentale di un anarchico”, sulla vicenda di Giuseppe Pinelli dopo la strage di piazza Fontana. La satira politica di Fo e Rame s’indirizza, negli anni ’80, contro il clericalismo e il Pentapartito, poi contro Silvio Berlusconi. Nel 2006 Fo si è candidato alle primarie di centrosinistra per il sindaco di Milano, arrivando secondo dopo Bruno Ferrante. Quell’anno, Fo è stato eletto in consiglio comunale ma si è dimesso prima di entrare in carica. Negli ultimi anni si è fortemente avvicinato al Movimento 5 Stelle.