Un fischio alla violenza (contro gli arbitri)
Tutti d’accordo e tutti uniti: gli arbitri delle gare di calcio sono da difendere, anche a partire dalla norma in vigore da luglio 2025, l’articolo 583 quater del Codice Penale, che equipara i direttori di gara ai pubblici ufficiali e, quindi, chi li fa oggetto di violenza paga ora duramente. Necessario, oltre le norme, lavorare per costruire una cultura del rispetto.
Un importante momento di confronto l’hanno offerta i panel di discussione aperti al Belvedere ‘Berlusconi’ di Palazzo Lombardia. L’occasione, l’incontro dal tema ‘Il fischio che unisce’ promosso dalla sezione di Cinisello Balsamo (Milano) dell’Associazione italiana arbitri (Aia), con Regione Lombardia e Lega nazionale Dilettanti.
Un momento che ha visto la presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e, per Regione Lombardia, del sottosegretario alla Presidenza, con deleghe a Sport e Giovani, Federica Picchi. Sono intervenuti anche l’assessore regionale a Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa, il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con deleghe a Relazioni internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo, e il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani.
Il sottosegretario Picchi ha sottolineato il valore del dialogo tra istituzioni e mondo sportivo nella promozione dei valori di correttezza, educazione e responsabilità dentro e fuori dal campo. “Il rispetto è la prima regola dello sport e deve diventare patrimonio condiviso, soprattutto tra i più giovani. Gli arbitri non sono solo pubblici ufficiali garanti delle regole, ma veri e propri educatori sul campo, punti di riferimento per promuovere la cultura della legalità e del fair play”.

Secondo intervento duello del presidente del Senato, Ignazio La Russa che ha voluto ricordare la sua attività giovanile nel calcio come giocatore prima e arbitro dopo. Figura quest’ultima che, seppure in veste diversa, ricopre ancora in qualità di seconda carica dello Stato. “Ai giovani arbitri, che scelgono con coraggio di misurarsi sui campi da gioco, esprimo il mio grande apprezzamento per una scelta che li aiuta a crescere. Io credo che dobbiamo imparare tutti ad avere più rispetto per gli arbitri, ad apprezzarne il coraggio e le scelte”.
A confrontarsi, nel primo panel dedicato all’etica in gioco, il consigliere federale Beppe Marotta, il generale Riccardo Galletta e il presidente nazionale Aia, Antonio Zappi.
“L’arbitro è una figura molto importante, spesso purtroppo maltrattata verbalmente e non solo e che merita grande rispetto. Il fischio deve essere un motivo di aggregazione, motivo di inclusione, ma soprattutto deve essere occasione per rispettare chi opera nel terreno di gioco cercando di fare le cose nel migliore dei modi: bisogna imparare ad accettare le decisioni. Che si vinca o che si perda non è certo colpa dell’arbitro”. Questo il pensiero di Marotta.
“Il convegno ha diffuso messaggi di legalità – ha sottolineato il presidente nazionale Aia, Antonio Zappi – parlando anche della possibilità, per i nostri arbitri, di essere maggiormente tutelati. Grazie al 583 quater del Codice Penale, chi dovesse macchiarsi di violenza nei loro confronti potrà essere punito fino a 16 anni di reclusione e questo è il risultato di un impegno di tutta l’Aia”.
Il secondo panel, sul valore dello sport per i territori, ha visto il confronto tra la presidente del Comitato regionale della Figc (Federazione italiana giuoco calcio) Valentina Battistini, lo psicologo clinico Xhuljan Lala e il presidente del Comitato regionale lombardo dell’Aia, Emilio Ostinelli.
In chiusura, il presidente della sezione Aia di Cinisello Balsamo, Alexander Zezzo, ha provveduto alla consegna dei premi ‘Andrea Andaloro’ e ‘Disciplina e Correttezza’ alla presenza dei genitori del piccolo Andrea prematuramente scomparso: l’arbitro Stefano Andaloro e la moglie Claudia.
Info: il sito AIA Cinisello Balsamo