‘Mafalda la contestataria’, una mostra celebra l’eterna bimba ribelle
Oltre le generazioni, i confini, le ideologie: nessuno è come lei, bambina terribile, amata alla follia, bandiera dell’intelligenza e della civiltà. Dal lontano 1968 il mondo è cambiato, ma Mafalda non è invecchiata affatto e l’efficacia della sua denuncia resta viva ancora oggi. A cinquant’anni di distanza, una mostra celebra la creatura nata dalla penna di Quino: ‘MAFALDA la contestataria da cinquant’anni in Italia‘, ospitata fino al 27 gennaio 2019 al Museo Diotti di Casalmaggiore (Cremona).
PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA LE STRISCE RICAVATE DAGLI ORIGINALI
Curata da Ivan Giovannucci, la mostra si compone di 96 strisce realizzate tra il 1964 e il 1973. Le strisce di Mafalda esposte, per la prima volta in Italia, sono state ricavate dagli originali di Quino, in principio inaccessibili. Si tratta di facsimile di alta qualità ricavati dalla versione originale in spagnolo, accompagnati dalla corrispondente versione della striscia in italiano. A corredo della mostra, le sagome dei personaggi del fumetto, lo spazio TV con la proiezione dei cartoni animati, l’atelier con laboratori per ragazzi da 8 a 13 anni, oggettistica ed edizioni rare.
UN PERSONAGGIO SEMPRE ATTUALE
Abbozzata nel 1963 per la pubblicità di una fabbrica di elettrodomestici che fortunatamente rifiutò il progetto, Mafalda iniziò la sua libera vita fumettistica nel 1964 quando la sua prima striscia uscì sul settimanale Primera Plana di Buenos Aires. Ebbe inizio così un successo editoriale che si diffuse, dapprima in tutti i paesi di lingua spagnola, e poi nel mondo accumulando negli anni milioni di copie vendute. È stata tradotta in 26 lingue ed eletta tra gli argentini più influenti del XX secolo. In Europa, Mafalda appare per la prima volta nel 1968 in un’antologia di testi letterari e disegni umoristici pubblicata da Feltrinelli: ‘Il libro dei bambini terribili per adulti masochisti‘. Nel 1969 Umberto Eco, che allora dirigeva per i tipi di Bompiani la collana Amletica leggera, fa acquistare all’editore i diritti di Mafalda e ne pubblica il primo libro: ‘Mafalda la contestataria‘.
Mafalda continua a fare domande per comprendere l’assurdo universo degli adulti, senza mai ottenere risposte. In occasione del cinquantesimo anniversario della pubblicazione in Italia (la prima traduzione fu proprio italiana) il Museo Diotti, nell’ambito della terza edizione di Stupor mundi, quest’anno dedicata all’Argentina, ha pensato di celebrare questa ricorrenza con una mostra che ripercorre la vita di Mafalda e i temi universali a lei più cari.