Smart working senza restare a casa, la soluzione arriva da Milano

La proposta di Nibol, startup tutta lombarda

Smartworking, lavoro agile, distanziamento sociale. Queste parole sono entrate da qualche mese nel nostro vocabolario quotidiano. Ora più che mai, con la fine del lockdown, la necessità di ripartire e il timore di farlo con i ritmi e le caratteristiche precovid. Una soluzione arriva da Milano e la propone la startup Nibol che viene incontro ai nuovi smartworker e contemporaneamente, offre un aiuto ai locali per affrontare la fase 3. La startup, infatti, ha sviluppato un’app che mette in rete locali che ospitano postazioni di lavoro sanificate dedicate ai lavoratori agili: da un lato, bar e caffetterie possono riconvertire i loro spazi in postazioni di coworking durante le ore di minor affluenza, dall’altro, l’ormai crescente popolazione di lavoratori agili può assicurarsi scrivanie on-demand sanificate e munite di wifi. A tutti gli effetti, un ufficio diffuso.
Grazie alla geolocalizzazione, l’app mette in evidenza i locali Nibol più vicini all’utente. Sulle pagine dei diversi locali, sono visibili i dettagli delle singole postazioni – dalle prese elettriche all’aria condizionata – e le recensioni lasciate dagli altri clienti su voci quali comodità e tranquillità della location, ma anche qualità del cibo e bevande. Fatta la scelta, non resta altro che prenotare il proprio tavolo tramite l’app, specificando quando e per quanto tempo verrà occupato.

Nibol rappresenta un’opportunità anche per i locali che hanno la possibilità di riconvertirsi in spazi di lavoro sicuri e sanificati: le caffetterie e i bar non hanno costi fissi per entrare nel network di Nibol, potendo così sfruttare anche le ore solitamente meno frequentate. Al momento Nibol è attiva con 15 locali su Milano, in continua crescita. Due obiettivi a breve termine: ampliare l’offerta con la possibilità di prenotare spazi privati e far arrivare il servizio anche nelle altre città italiane.

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Nibol nasce nel 2018 da un’idea di Riccardo Suardi che abbiamo intervistato