Recupero del cibo, un progetto milanese

Lo cura Ciessevi che mappa le associazioni disponibili al recupero

Recupero di cibi i scadenza: un nuovo progetto parte a Milano e non ha le caratteristiche delle grandi raccolte come quelle gestite dal Banco Alimentare.

‘Ghe n’è mingha de ruera’, non si butta via niente, in milanese, è il titolo. Il network che si crea collega aziende, negozi, botteghe e organizzazioni non profit che raccolgono e distribuiscono le eccedenze di giornata destinandole a chi ne ha bisogno. Il Ciessevi – Centro per il servizi al volontariato città metropolitana – ha avviato una mappatura delle piccole realtà che si impegnano a recuperare le eccedenze e a regalarle ai poveri o a chi li aiuta.

Ci sono scuole come la primaria Aldo Moro di Canegrate che recupera gli avanzi della mensa e li regala alle famiglie povere della zona. Oppure la Cucina sociale Beteavon che attraverso l’associazione Merkos l’Inyonei Chinuch – il ramo educativo del movimento ebraico Chabad Lubavitch – recupera cibo dai negozi della Zona 7 e lo mette a disposizione dell’unica mensa kosher in Italia all’interno della scuola ebraica del Merkos l’Inyonei Chinuch a Milano, che aiuta 1.500 persone al mese.
C’è la Comunità di Quintosole, casa alloggio per malati di Aids, che viene sostenuta da una panetteria di zona Ripamonti e dall’Esselunga.

Chi aderisce al progetto si impegna a ritirare le eccedenze di giornata inutilizzate e a distribuirle al volo perché non finiscano nella spazzatura.

 

Per info: https://www.csvlombardia.it/milano/