Mostre: ‘Milano Anni ’60’, la storia per immagini di un decennio irripetibile

A Palazzo Morando una selezione di foto e scatti d'autore per ripercorrere la storia di una fase importantissima per la città

Fino al 9 febbraio 2020, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine ospita la mostra “Milano Anni ‘60” che ripercorre la storia di un decennio irripetibile che ha consacrato il capoluogo lombardo come una delle capitali mondiali della creatività in grado di assumere il ruolo di guida morale ed economica del Paese.

LA MOSTRA
La rassegna presenta fotografie, manifesti, riviste, arredi, oggetti di design e molto altro ancora, che faranno rivivere al visitatore l’atmosfera di quell’epoca straordinaria in cui Milano, spinta dal boom economico, si trovò improvvisamente a vivere un irrefrenabile fermento culturale, caratterizzato da una forza progettuale senza precedenti e dalla voglia di lasciarsi alle spalle in maniera definitiva gli orrori della guerra.

Il percorso espositivo, diviso in sezioni, si apre con le immagini della nuova Milano, il cui volto si modifica grazie alle nuove costruzioni, come il Pirellone, la Torre Velasca, la Torre dei servizi tecnici comunali, il Centro direzionale, la Torre Galfa ma anche la nascita dei quartieri periferici, tra i quali spiccano Quarto Oggiaro, Olmi, Gallaratese, Gratosoglio, Comasina, quest’ultimo iniziato nel 1953 e ultimato nel 1960, il più importante intervento edilizio in quegli anni in Italia con i suoi 11.000 vani e 83 palazzi.

Fotografie e riviste dell’epoca documentano il boom economico, con la realizzazione delle tangenziali milanesi, del tratto Milano-Piacenza dell’autostrada A1, infrastrutture che portarono una più rapida circolazione delle merci con una maggiore crescita delle aziende; celebri nomi della grafica pubblicitaria furono chiamati a ripensare i brand delle nuove e rinnovate realtà aziendali, a partire dal fondamentale progetto di Franco Albini e Bob Noorda per la Metropolitana Milanese.

Anche il mondo della cultura, delle gallerie d’arte e del cabaret visse un periodo di grande spolvero. E naturalmente la musica, in particolare il jazz, che trovò casa in numerosi club sparsi per la città, come la Taverna Mexico, dove si esibirono i migliori esponenti di questo genere. Già alla fine degli anni Cinquanta, Milano divenne anche un luogo apprezzato dove organizzare concerti memorabili, come quelli di Billie Holiday allo Smeraldo, dei Beatles al Vigorelli, dei Rolling Stones al Palalido, di Jimi Hendrix al Piper, ma fu anche il palcoscenico che vide affermarsi artisti quali Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Patty Pravo.

La fine degli anni 60 segnò poi la nascita della contestazione, dalle rivolte studentesche negli atenei, sfociate nelle occupazioni della Statale e della Cattolica, ai picchetti nelle fabbriche e agli scioperi. Chiude la mostra la sezione dedicata a piazza Fontana e alla fine del sogno, con le fotografie della strage e dei funerali, accompagnate da documenti e alcuni oggetti legati a questo tragico avvenimento alla cui ricerca e selezione, presso gli archivi della Polizia di Stato e non solo, ha collaborato la Questura di Milano.

Promossa da Comune di Milano | Cultura Direzione Musei Storici e curata da Stefano Galli, la mostra è organizzata da MilanoinMostra in collaborazione con la Direzione Musei Storici del Comune di Milano e la Questura di Milano, con il patrocinio della Polizia di Stato e della Regione Lombardia

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