“Molto più di un bar’, Milano e la voglia di socialità in mostra

Al Rob de Matt di Dergano la personale di Gian Marco Capraro

Da venerdì 17 novembre al Rob de Matt, il bar ristorante inclusivo che offre un servizio di qualità in cucina e l’inserimento lavorativo a persone con disagio psichico-sociale (via Enrico Annibale Butti 18, nel quartiere Dergano), la mostra personale “Molto più di un bar” dell’artista Gian Marco Capraro.

La mostra propone opere dedicate ai locali milanesi: il Mom, il primo bar dipinto dell’autore, perché è quello più spesso da lui frequentato, e poi Cape Town, Cantine Isola, Bar Basso, Bar Magenta, Matricola e lo stesso Rob de matt. Anche Milano e la sua nebbia sono protagoniste dei quadri di Capraro: una patina bianca avvolge completamente tutta la città, con i suoi palazzi, tram, monumenti.

“Ho cominciato a pensare a dipingere i bar di Milano durante il lockdown, al tempo delle infinite chiusure e dei divieti di ritrovarsi in strada, a scuola o al bar. L’impossibilità alla socialità per i famigerati assembramenti. I quadri esposti al Rob de Matt rappresentano la voglia di quei giorni di tornare a vivere e a far vivere Milano. Le folle scure di persone finalmente riunite e sedute ai tavolini a chiacchierare, i drink sorseggiati e le pacche sulle spalle sono il sangue pulsante della città. È una calca indistinta, confusa e confusionaria. Ho cercato di ricreare il vociare della gente e il tintinnio delle sedie in metallo – spiega l’artista -. Ogni tanto all’interno di questa calca emerge qualche piccola storia, ci sono scarpe da ginnastica, zaini, borsette, una signora con un cagnetto al guinzaglio; insomma, la città qui e ora, non è solo quella patinata che vediamo sui social o quella sulla bocca di tutti fatta di moda, design e finanza. C’è anche un’altra Milano fatta di socialità, di necessità di condivisione. È così che il bar è diventato per me un soggetto protagonista. Quello stesso bar che pure ha contribuito alla creazione del mito della Milano da bere, con l’aperitivo, ha anche saputo conservare nel tempo i suoi elementi di autenticità quale luogo di incontro e di ritrovo”.

La scelta di dipingere bar è il tentativo di creare un itinerario, una mappatura di bar storici o nati da poco, famosi o bohemien, che l’artista ama frequentare oppure che ha solo visto, passandoci davanti, ma che rappresentano i gangli vitali di una città che sa andare oltre la retorica del solo lavoro, una città che sa ancora incontrarsi intorno a un tavolino di metallo per condividere tempo, gioie, rabbie o un semplice drink.

Gian Marco Capraro è nato nel 1972 a Milano, dove vive e lavora. Collabora da alcuni anni con Decorazon Gallery (Londra/Dallas). Nel 2009 è stato selezionato come artist-in-residence presso la Fabbrikken der Kunst og Design di Copenhagen e un anno dopo ha realizzato una mostra personale all’Atelier Soldina a Berlino. In quel periodo ha esposto anche per la Croce Rossa internazionale in Olanda e in Estonia. Precedentemente ho avuto una mostra personale presso la Galleria Demarch-Solbiati di Legnano. In Italia ha collaborato con Yvonneartecontemporanea (Vicenza), Zanini Arte (Mantova) e Galleria delle Battaglie (Brescia).