Milano è memoria: in città la posa di altre 28 pietre d’inciampo

Vengono posizionate tra mercoledì 15 e venerdì 17 gennaio in diverse vie della città

La paura fa in modo che l’uomo non faccia una scelta“. A parlare è la senatrice a vita Liliana Segre che a Milano, a Palazzo Marino, ha partecipato alla presentazione delle nuove ‘pietre d’inciampo’ che vengono posate in città tra mercoledì 15 e venerdì 17 gennaio. Ventotto nuovi simboli in memoria di altrettante vittime milanesi dei campi di sterminio. Sampietrini, piccoli blocchi quadrati ricoperti d’ottone che ne ricordano il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo della morte, da installare in 21 vie cittadine, in corrispondenza delle abitazioni dei deportati nei lager che non hanno fatto ritorno alle loro case, alla presenza tra gli altri dell’ideatore delle Pietre, l’artista berlinese Gunter Demnig.

LA MAPPA DELLA MEMORIA
Le 28 nuove pietre d’inciampo vengono posate in 21 diverse vie della città, in corrispondenza del luogo in cui si trovavano le abitazioni delle persone a cui sono dedicate. In particolare, ricordano Davide Pedretti, in via Barnaba Oriani 54 Oreste Giudici, in via Salvator Rosa 13 Giovanni Dolfi, in via Principe Eugenio,15 Costantino Codini, in via Ceresio, 3 Roberto Lepetit, in via Benedetto Marcello, 8 Eugenia Cuzzeri Caminada, in via della Sila, 27 Antonio Gentili, in via Paravia, 84. E ancora, Giorgio Goldschmiedt, Jole Camerini Goldschmiedt, in via Faruffini,13 Anna Rabinoff Schweinoster, in via Mario Pagano, 50 Gian Natale Suglia Passeri, in via Mario Pagano, 42 Giorgio Puecher Passavalli, in via Broletto, 39 Frieda Lehmann, in via Malpighi, 4 Luigi Villa, in via Romolo Gessi, 8 Andrea Schivo, in Piazza Filangieri, 2 Antonia Frigerio Conte, in via S. Eufemia,19 Corinna Corinaldi Segre, in viale Bianca Maria, 21 Romeo Garotta, in viale Gian Galeazzo, 8 Umberto Recalcati, in viale Bligny, 26 Pio Foà, Enrica Foà, Giorgio Foà, in via Carlo Botta,15 Mario Provasi, in via Palmieri, 22. E infine Bohor Nahman Varon, Sara Attias Varon, Hasdai Varon, Dora Varon, Leone Varon, in via dei Cinquecento,19.

UNA ‘PIETRA’ A SAN VITTORE
Liliana Segre, nel corso del suo intervento in Comune, ha ricordato in particolare la pietra che verrà posata in piazza Filangieri, in onore di Andrea Schivo, guardia penitenziaria a San Vittore che aiutava gli ebrei incarcerati. “Io le ho viste le guardie di san Vittore. Non erano come lui. Loro erano impaurite e la paura non è mai buona consigliera, fa sì che l’uomo non faccia la scelta, fa fare cose vergognose”, ha detto. “Un sorvegliante di quel tempo che avesse scelto di aiutare rischiava moltissimo: in un mondo violento, dove poteva fare il violento, ha scelto”. Segre ha quindi invitato i giovani presenti nell’aula del Consiglio comunale “a scegliere” e “a non avere paura”.

LE PIETRE D’INCIAMPO
Presenti dal 1990, oggi in Europa si contano oltre 75mila pietre d’inciampo in 26 Paesi: un monumento diffuso, nato per intuizione dell’artista berlinese Gunter Demnig e cresciuto anche grazie al passaparola come reazione ad ogni forma di negazionismo e di oblio, per ricordare tutte le vittime del nazional-socialismo, qualunque sia stato il motivo della persecuzione: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali. A Milano, in seguito alla posa delle ultime 28, saranno 90 in totale le pietre d’inciampo in città.

Share