Milano, “Collezioni di Studio”: il Museo della Scienza svela i suoi tesori nascosti

Da sabato 24 luglio accessibili al pubblico migliaia di oggetti che raccontano la storia e l'evoluzione del nostro Paese

Oscilloscopi, caldaie, lampioni a gas, una collezione di aspirapolvere Folletto, ferri da stiro per cappelli. Ma anche proiettori, antichi registratori di cassa, prototipi di lavatrici, il supercomputer americano Cray X-MP, la Vespa da Record e il tavolo da lavoro di Giulio Natta. Ci sono poi tanti altri oggetti più o meno antichi, di uso quotidiano o professionale, utilizzati per sport o diletto, che, a migliaia, raccontano la storia e l’evoluzione del nostro Paese dal punto di vista scientifico e tecnologico: da sabato 24 luglio, per la prima volta, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano rende accessibili al pubblico le sue “Collezioni di Studio, grazie a un progetto ancora in corso – sostenuto dalla Regione Lombardia – di riorganizzazione dei depositi ubicati nel Padiglione Aeronavale, resi ora fruibili.

Fino al 28 agosto si potrà scoprire l’immenso patrimonio italiano – di epoca antica, moderna e contemporanea – proveniente dal mondo della ricerca, dell’industria, delle istituzioni della scuola e da singoli cittadini, partecipando a visite guidate organizzate ogni sabato alle 11.30. Il progetto, che in futuro avrà un andamento progressivo, punta alla valorizzazione di migliaia di oggetti che fino a ora non sono stati visibili: su 19.000 beni totali del Museo, infatti, ne sono esposti solo 2.700. L’esposizione si sviluppa su una superficie di 2.800 metri quadrati e accoglie circa 7.800 beni.

Foto di copertina, Collezioni di Studio, Museo Scienza ©ElenaGalimberti
Foto della gallery, Ansa

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