Lombardia tra il rosso, l’arancione, l’arancione rafforzato

Tre sfumature di colore e regole per la regione nelle misure anticovid

Nuovi divieti in Lombardia. Da domani, mercoledì 3 marzo, si allunga l’elenco dei comuni in arancione “scuro”. Ai comuni in arancione rinforzato (tutta la provincia di Brescia, otto paesi del Bergamasco e uno in provincia di Cremona) si aggiungono una cinquantina di comuni tra le province di Milano, Pavia, Como, Cremona e Mantova grazie all’ordinanza firnata dal presidente della Regione Attilio Fontana. Mentre dal 4 marzo i comuni di Bollate, Viggiù e Mede, ora in zona rossa, passeranno all’arancione rafforzato. Il resto della regione sarà in arancione.

Differenze tra fascia arancione e zona arancione rinforzata

Le nuove ordinanze avranno valore fino al 10 marzo con possibilità però di essere prorogate a seconda della situazione epidemiologica. Ma cosa cambia tra fascia arancione e fascia arancione rinforzata? La differenza più grande riguarda la scuola: nei comuni in “arancione scuro” sono infatti sospese le lezioni in presenza per tutte le classi ad eccezione degli asili nido. Differenze anche per le seconde case: in arancione è possibile raggiungerle, mentre in zona arancione rinforzata non si può uscire dal comune per recarsi nella seconda abitazione, né è possibile entrare nel comune proprio per andare nel secondo appartamento. In più in arancione rafforzato non si può far visita a casa di amici e parenti, mentre in arancione “semplice” è consentito una volta al giorno.

Per il resto divieti e restrizioni sono uguali: non si può uscire dai confini comunali – resta valida la deroga per i comuni sotto i 5mila abitanti -, bar e ristoranti possono effettuare solo asporto e musei e luoghi della cultura sono chiusi. Per entrambe le zone negozi sempre aperti e centri commerciali chiusi nei weekend e nei festivi e prefestivi.

Regole in fascia rossa

Regole e divieti molto più stringenti per le zone rosse, che sono Bollate, Viggiù e Mede, almeno fino al 4 marzo. Nei tre comuni è vietato uscire dalla propria abitazione, se non per motivi di lavoro, assoluta necessità e salute, da giustificare con l’autocertificazione. Quindi: no visite ad amici e parenti e no seconde case. Le scuole seguono tutte la didattica a distanza, musei chiusi e negozi tutti chiusi. Restano aperti i punti vendita di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e gli esercizi commerciali ritenuti “indispensabili”. Sono chiusi i mercati, fatta eccezione per le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Servizio al tavolo vietato per bar e ristoranti che possono effettuare asporto fino alle 22 – fino alle 18 per i locali senza cucina – e domicilio senza limiti di orari.

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