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Libri, Lele Lutteri: “Nessuna regola, 40 anni di skateboard in Italia” (Alcatraz)

Ben oltre lo spingersi su una semplice tavola di legno. La storia di chi ha dedicato anima e corpo a un amore

“Per capire la complessità dell’argomento, partiamo dalla definizione. Che cos’è lo skateboard? Un gioco? Uno sport? Uno stile di vita? Potremmo dire che sia tutte queste cose, come potremmo dire che non sia nessuna di loro, o meglio, nessuna di queste prese singolarmente” – Dall’introduzione

Benvenuti nel mondo inclusivo, ribelle e stilosissimo dello skate (italiano). Per raccontare a pieno questa scena, sport, sottocultura, lifestyle o come vi piace chiamarlo, l’autore di questo libro, Lele Lutteri, ha intervistato decine dei suoi protagonisti.

Tutto cominciò negli anni Settanta con un servizio della trasmissione RAI “Odeon tutto quanto fa spettacolo”, molta curiosità e con qualche tavola a rotelle portata dagli USA. Così sia Giorgio Contati di Genova, che Francesco Albertini “Jekill” (Roma), dei veri capostipiti, descrivono la scintilla. Si susseguirono poi varie ondate: negli anni Ottanta diventa più facile acquistare uno skate, mentre negli anni Novanta nascono le prime rampe autocostruite, grazie all’attitudine mutuata dal punk e dei centri sociali del DIY (Do It Yourself).

Alla fine dei Novanta il fenomeno è conclamato: competizioni, riviste, crew, skate park attrezzati e negozi dedicati spuntano un po’ in tutto il Nord Italia: è ora di diventare pro. Ma non solo, come i capitoli dedicati alla fotografia, alla musica, ai video, alla grafica, alla musica, alle riviste e ai marchi dedicati ben spiegano, quello dello skate in Italia diventa un lifestyle a trecentosessanta gradi. Nascono una serie di professioni legate ai marchi di skate wear e agli eventi dedicati: un mondo variopinto, con un proprio linguaggio e i propri “organi di stampa”.

La piazza di fronte alla stazione di Milano Centrale, grazie a un inconsapevole restyling, diviene il più frequentato spot dove incontrarsi e allenarsi, come racconta Luca Basilico, oggi presidente della Federazione internazionale (Skateboarding Director at World Skate). Certo tutto questo è stato spesso visto come qualcosa di trasgressivo e anticonformista, per questo la scena di cui parliamo è sempre stata piuttosto coesa e libertaria. Nei primi anni Duemila nascono le prime crew solo di ragazze. Nel 2021, tra favorevoli e contrari, lo skate diventa uno sport olimpico: si affermano istruttori, scuole e Federazioni ufficiali.

Che sia in giro per le strade o negli skate park più attrezzati, ragazze e ragazzi dai sei ai sessant’anni ancora oggi calcano le tavole con orgoglio nel Belpaese. Questa è la loro storia. Questo è lo skateboard, non un trick perfetto, ma un continuo provarci, cadere e rialzarsi per riprovarci di nuovo. Come nella vita.

NESSUNA REGOLA
40 anni di skateboard in Italia
Di Lele Lutteri
Edizioni Agenzia Alcatraz
256 pagine
19 euro

L’AUTORE
Lele Lutteri è nato a Milano nel 1974. Nel 1999 fonda, assieme a due soci, Kokusbaum, il suo primo brand di abbigliamento. Comincia poi a collaborare con il marchio skate-snow Bastard, per il quale lavora stabilmente dal 2005 al 2010 occupandosi del design di prodotto e di grafica. Negli anni successivi collabora con diversi marchi legati al mondo dello streetwear in generale, realizzando grafiche per abbigliamento, grafiche per tavole da skateboard oltre che prodotti e accessori, copertine di dischi e illustrazioni. Dipinge su tavole da skate, rigorosamente rotte, rigorosamente teschi.

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