Domenica 12 giugno, tra amministrative e referendum (con i 5 quesiti)

Ecco su cosa siamo chiamati a decidere.

Il 12 giugno si vota per il primo turno delle amministrative. I comuni al voto sono 971. 26 quelli capoluogo. tra questi Monza, Lodi e Como in Lombardia, Asti, Alessandria e Cuneo in Piemonte, Genova, la Spezia in Liguria e poi piacenza in Emilia Romagna

Si vota anche per 5 referendum a tema GIUSTIZIA. Seggi aperti dalle 7 alle 23.

I referendum sono validi se si raggiunge il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto.

Ecco i 5 quesiti.

Referendum n. 1, scheda di colore rosso

La scheda di colore rosso riguarda l’abrogazione delle norme sull’incandidabilità definite nella legge 6 novembre 2012 n.190, la cosiddetta Legge Severino.  Nello specifico questa legge prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza dalla carica per i politici (dai parlamentari agli amministratori locali) che sono stati condannati in via definitiva per una serie di reati contro la pubblica amministrazione, escluse le fattispecie colpose. Particolarmente contestata è la parte della legge che prevede la sospensione per gli amministratori locali dopo la sola sentenza di primo grado. Se il referendum passasse, sarebbe l’intera legge ad essere cancellata.

Referendum n. 2, scheda di colore arancione

Il secondo quesito, in una scheda di colore arancione, riguarda il tema delle misure cautelari: tutta una serie di misure che vengono applicate nel processo penale, dagli arresti domiciliari al carcere, passando per il divieto di espatrio al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Si propone di togliere il «pericolo di reiterazione del medesimo reato» dai criteri sulla base dei quali disporre la misura cautelare che continuerebbero ad includere il pericolo di fuga, di inquinamento probatorio o i reati compiuti con l’uso delle armi o in un contesto di criminalità organizzata.

Referendum n. 3, scheda di colore giallo

Il terzo quesito è invece su scheda gialla e riguarda la separazione delle funzioni dei magistrati. Una volta superato il concorso in magistratura, è possibile intraprendere due carriere: quella di pubblico ministero, che ricopre le funzioni di accusa, e quella di giudice. L’obiettivo del referendum è aprire la strada alla separazione definitiva dei due percorsi: il magistrato sceglierebbe solo una strada all’inizio della sua carriera e seguirebbe sempre quella.

Referendum n. 4, scheda di colore grigio

Il quarto quesito usa una scheda di colore grigio e parla invece della valutazione dei magistrati. Nel sistema giuridico italiano esistono i consigli giudiziari, organi che si occupano delle valutazioni dei magistrati poi sottoposte al Csm. Oltre ai magistrati ne fanno parte anche avvocati e professori universitari, solo i primi però firmano i giudizi di merito. I promotori del referendum vorrebbero allargare a avvocati e professori universitari l’onere di partecipare a queste valutazioni.

Referendum n. 5, scheda di colore verde

Il quinto e ultimo quesito riguarda il Consiglio superiore della magistratura (Csm), l’organo che si occupa di assegnare gli incarichi ai magistrati, definire i loro trasferimenti, nominare i membri della Cassazione e gestire i procedimenti disciplinari a loro carico. La scheda di colore verde. Il Csm è composto da 27 membri ed è presieduto dal Presidente della Repubblica in carica. Ci sono altri due membri che entrano di diritto, entrambi appartenenti alla Corte di Cassazione, ma gli altri 24 vengono eletti: 16 magistrati, detti membri togati, e 8 tra professori di materie giuridiche e avvocati con almeno 15 anni di professione, scelti dal Parlamento. Al momento un magistrato che vuole essere eletto al Csm deve raccogliere almeno 25 firme di altri magistrati. Nel referendum quindi viene proposto di eliminare il numero minimo di firme per togliere potere alle correnti in cui è diviso il “sindacato” dei magistrati, l’Anm.