A Torino arrivano i risciò con conducente

Turisti e visitatori a spasso per il centro storico di Torino o nel Parco del Valentino a bordo di un risciò. Sono in arrivo «velocipedi e motocarrozzette» tutte a trazione elettrica e pedalata assistita tra piazze auliche e monumenti della città.  Nel nuovo regolamento «per il trasporto di persone» che l’assessore al turismo Alberto Sacco propone al Consiglio comunale è escluso che tricicli, pedicab e bici-risciò possano essere utilizzati «come sostitutivi o integrativi dei taxi o di altro tipo di trasporto pubblico». I ciclorisciò a Torino potranno «unicamente seguire percorsi definiti tra il centro città e il parco del Valentino che tocchino luoghi di interesse storico, artistico e paesaggistico». La delibera arriva su sollecitazioni di Bici-t, società torinese che da un anno e mezzo attende che il Comune di Torino si metta alla pari delle altre città turistiche europee e italiane. I quattro soci di Bici-t hanno acquistato 6 tricicli a pedalata assistita per far partire un servizio turistico a Torino sul modello di Nizza, Parigi, Berlino e Barcellona, sperimentato anche in diverse città italiane. Fino ad oggi il servizio di Bici-t, in mancanza di norme adeguate, si è basato esclusivamente sul noleggio del mezzo, quindi senza conducente. Chi ci sale a bordo deve pedalare.

La flotta, almeno per cominciare,  sarà composta da 19 veicoli per due terzi velocipedi e il resto da motocarrozzette. Chi è chiamato ad accompagnare i turisti spingendo sui pedali dovrà avere un’età di almeno 21 anni, il possesso della patente di guida e una specifica certificazione medica che attesti «l’idoneità a svolgere attività di particolare ed elevato impegno cardiovascolare». I ragazzi del risciò torinese saranno in divisa.

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